Fonte: newsfood.com

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E’ arrivata anche in Francia, a Nizza, l’iniziativa per inserire l’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani nella “Lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità”.  Il Console d’Italia di Nizza ha firmato l’appello, lo scorso 18 febbraio, all’incontro organizzato in occasione del 10° anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto e il prossimo summit mondiale sul clima di Parigi (COP21)18.

Il Console Generale d’Italia di Nizza dott.sa Serena Lippi, alla presenza dell’ On. Avv. Alfonso Pecoraro Scanio ex Ministro dell’Agricoltura, ha firmato l’appello perché la PIZZA sia riconosciuta dall’UNESCO patrimonio storico dell’umanità. Nel corso dell’incontro, che ha avuto luogo al ristorante Rossopomodoro, in Corso Saleya -cuore della ristorazione nizzarda e internazionale- la rappresentante della comunità italiana nella capitale della Costa Azzurra, ha ricordato i valori della dieta mediterranea lanciata dall’Italia e della quale la PIZZA è l’antesignana riconosciuta in tutto il mondo.

Infine la dottoressa Lippi ha tenuto  a ricordare la difesa della produzione made italy in tutti i campi: dalla moda, all’agro alimentare,  alle nuove tecniche, all’ industria. Un particolare cenno ha rivolto al nostro patrimonio artistico e culturale assi portanti della nostra economia.

Rossopomodoro, portabandiera della pizza napoletana, ha spiegato l’On Pecoraro Scannio, ha aderito con entusiasmo all’iniziativa portata avanti dalla Fondazione UniVerde della quale egli è presidente  e che ha trovato  nella Coldiretti e in altre importanti associazioni oltre a personaggi importanti sia dello sport come della cultura e della società civile il sostegno perché nella prossima seduta dell’Unesco, che si terrà a Parigi il prossimo Aprile, la “Storia e arte della Pizza” sia inserita nel Patrimonio dei Beni Culturali Mondiali dell’Umanità. Dopo l’accoglimento di Matera tra le capitali della cultura Europea, che verrà festeggiata nel 2019, avere anche l’ufficialità, avanzata dalle autorità italiane, di un fatto economico-culturale come quello della pizza sigillerebbe ancor di più un fatto storico che ha le  radici nello stivale.

La Pizza – ricordava il Presidente di UniVerde-  è l’unica parola, nome che non si può tradurre. Nata attorno al periodo della Rivoluzione Francese essa doveva subire delle variazioni con nomi aggiuntivi, come per esempio Margherita in nome della Regina d’Italia che la trovò di una squisitezza unica.

E’ il frutto di un duro lavoro dei pizzaioli, artigiani altamente specializzati che sanno come dosare i prodotti per fabbricarla: dalle farine di grano, dal lievito, dalla mozzarella al pomodoro ma, sopratutto, dal forno a legna da portare a temperatura adatta a seconda del clima e della stagione.
La Pizza è l’alimento più consumato nel mondo e non è un caso che un autentico napoletano, come l’On. Pecoraro Scanio se ne sia fatto da tempo il portabandiera. Sono centinaia di migliaia le firme raccolte dall’appello, la stessa Rossopomodoro ne ha già raccolte otre settantamila!
Insieme con questa raccolta di firme l’ex Ministro dell’Agricoltura porta avanti la promozione perché a Settembre l’Italia sostenga il rinnovo della Convenzione firmata 10 anni fa a Kyoto contro l’inquinamento e che in questi anni, sviluppando il programma delle fonti energetiche non inquinanti, ha permesso di ridurre la diffusione del CO2.

Fonte: newsfood.com