Nonostante la pizza sia già dal 2010 “Specialità tradizionale garantita” tutelata dall’Unione Europa, per Alfonso Pecoraro Scanio è necessario fare di più: «Il riconoscimento da parte dell’Unesco proteggerebbe la pizza e l’economia ad essa legata dal fenomeno dell’italian sounding. Riconoscere la pizza è un’occasione per salvaguardare il made in Italy. Il fatturato del falso made in Italy, nel solo settore agroalimentare, ha superato i 60 miliardi di euro, un danno economico davvero non trascurabile.

L’arte della pizza, che ben ci rappresenta nel mondo, è una conoscenza tradizionale e un bene immateriale che merita il riconoscimento da parte dell’Unesco. Si tratta – spiega nella petizione su Change.org – di una tradizione nata a Napoli, che si tramanda da generazioni, che si è diffusa in tutta Italia ed è oggi un vero e proprio simbolo dell’Italia nel mondo. Il 16 novembre 2010 il Comitato intergovernativo riunito a Nairobi ha ufficialmente iscritto la dieta mediterranea nel patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. La pizza, per il metodo di lavorazione e per gli ingredienti tradizionali, è certamente un prodotto salutare e tipicamente mediterraneo»2

Sulle motivazioni che lo hanno spinto a lanciare la petizione, in un’intervista video all’Adnkronos, lo stesso Pecoraro Scanio ricorda un curioso aneddoto accaduto anni prima: «Quando ero ministro dell’Agricoltura, nel 2000, un dirigente italiano che lavorava a New York mi raccontò che un collega americano gli aveva chiesto come si dicesse “pizza” in italiano. Quando me lo riferì ritenni necessario far partire il riconoscimento della pizza come specialità europea ma volevo anche un riconoscimento a livello mondiale. Così, dopo aver lanciato la Stg nel 2000, nel 2006 feci partire la prima proposta di inserire la pizza nella lista del patrimonio immateriale dell’Unesco. Nel Marzo 2011, il Ministero delle Politiche agricole ha presentato lam domanda a Parigi ma sono tre anni ormai che la richiesta è ferma, e non è stata mai formalizzata come candidatura ufficiale italiana. Ho così lanciato questa petizione in modo da sponsorizzare all’Expo l’arte della pizza come patrimonio Unesco presso tuttii Paesi ospiti».