pizza unesco..

Alfonso Pecoraro Scanio ha lanciato dal palco dello Smeraldo di Eataly Milano con Oscar Farinetti, patron di Eataly, e Franco Manna, presidente di Rossopomodoro, alla presenza del commissario di Expo, Giuseppe Sala, lapetizione mondiale #pizzaUnesco partita sulla piattaforma Change.org dove si continueranno a raccogliere firme durante i sei mesi di Expo fino al verdetto finale che ci sarà a Parigi. La petizione é rivolta alla direttrice dell’Unesco Irina Bukova e al Comitato Intergovernativo per la Salvaguardia del Patrimonio culturale immateriale Unesco.

Firma la petizione

La prima vittoria della petizione #pizzaUnesco è arrivata il 26 marzo 2015 quando l’Italia ha candidato la pizza a patrimonio dell’Unesco. È stato un risultato storico, finalmente l’Arte dei pizzaiuoli napoletani aveva ottenuto la candidatura italiana ad entrare nel Patrimonio immateriale dell’Umanità, unica rappresentante nazionale a Parigi. Il fiore all’occhiello della tradizione campana, scelta dalla Commissione italiana per l’Unesco poteva intraprendere così l’iter ufficiale verso il prestigioso riconoscimento internazionale. La notizia fece il giro del mondo, finì in tutti i telegiornali italiani, sui siti e sui giornali internazionali. La decisione, però, si arenò e l’esame della candidatura si fermò. La mobilitazione, invece, continuò.

Finalmente il 4 marzo 2016 si è raggiunto il traguardo.

Il Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, riunitosi a Roma, ha deliberato all’unanimità di ricandidare per l’anno 2017 nella Lista dei Patrimoni immateriali dell’Umanità dell’Unesco “L’Arte tradizionale dei pizzaiuoli napoletani”.

Iscrivere quest’Arte nella Lista Rappresentativa significa riconoscere il valore di una tradizione sostenibile, attenta alla naturalità, di ingegnosità di uomini e donne che volevano trovare modi gustosi per nutrire le proprie famiglie e la propria comunità e permetterebbe una valorizzazione delle conoscenze tradizionali che hanno costituito le sue origini e che spesso sono minacciate dalla globalizzazione.

Tale candidatura risponde pienamente alle sollecitazioni dell’UNESCO che, soprattutto negli ultimi anni, ha richiesto agli Stati di candidare pratiche ed elementi esempi di sviluppo sostenibile, di integrazione e di dialogo sociale. Per questo la petizione chiede di iscrivere questo elemento culturale nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità UNESCO.

Scarica il modulo per la raccolta delle firme:

Modulo raccolta firme world petition #pizzaUnesco Modulo raccolta firme (english version)
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