Con la consegna delle ultime 100.000 adesioni raccolte dalla Coldiretti, sono oltre 2.000.000 le sottoscrizioni a sostegno della petizione mondiale #pizzaUnesco promossa da Alfonso Pecoraro Scanio, già Ministro dell’Agricoltura e dell’Ambiente. A renderlo noto è lo stesso Pecoraro Scanio che, a dieci giorni dalla decisione finale, rilancia la corsa dell’Arte del pizzaiuolo napoletano a Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. L’annuncio è stato dato oggi al Villaggio Contadino di Coldiretti, allestito alla rotonda Diaz sul lungomare Caracciolo, che ha già registrato centinaia di migliaia di visitatori.

Di fronte alla numerosissima folla accorsa alla festa dedicata all’eccellenza dell’agroalimentare italiano, il Presidente nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo ha consegnato al Presidente della Fondazione UniVerde Alfonso Pecoraro Scanio le ultime 100.000 firme raccolte. Insieme a loro, anche Gennarino Masiello, Presidente di Coldiretti Campania, e Jimmy Ghione, inviato di Striscia la notizia e testimonial della campagna #pizzaUnesco, già nominato da Coldiretti “Cavaliere dell’agricoltura” per l’impegno nella lotta al falso Made in Italy.

“Il risultato di 2 milioni di firme mondiali è straordinario e conferma #pizzaUnesco come la campagna d’opinione popolare più imponente nella storia delle candidature di tutte le agenzie delle Nazioni Unite – commenta Pecoraro Scanio – Ringrazio i sostenitori e le realtà che, con il loro impegno, hanno permesso di raggiungere questo storico traguardo. Siamo fiduciosi perché la candidatura è forte e credibile e il suo messaggio al mondo è chiaro. La vittoria dell’Arte del pizzaiuolo napoletano rappresenterebbe il trionfo di una cultura artigianale autentica rispetto alle produzioni globalizzate delle multinazionali del cibo”.

La candidatura dell’Arte del pizzaiuolo napoletano sarà esaminata tra il 5 e l’8 dicembre, quando il Comitato intergovernativo Unesco per la Salvaguardia del Patrimonio culturale immateriale si riunirà in sessione sull’isola di Jeju in Corea del Sud.

“L’arte del pizzaiuolo napoletano è un patrimonio culturale di saperi tradizionali e sapori genuini che proviene da questa ricca terra. Coldiretti ha sostenuto fin dall’inizio la credibilità della candidatura e della campagna #pizzaUnesco che è, a tutti gli effetti, un movimento culturale a tutela del made in Italy – dichiara Roberto Moncalvo – Perché se nella pizza c’è l’eccellenza dell’agroalimentare italiano, sono i pizzaiuoli napoletani, da tradizione, ad assicurare il rispetto delle materie prime nelle preparazioni”.

Una corsa travolgente, quella della petizione #pizzaUnesco, iniziata al “Napoli Pizza Village” 2014 e proseguita con le spettacolari iniziative all’ONU di New York, all’UNESCO di Parigi, alle Olimpiadi 2016 di Rio de Janeiro fino alla prima e alla seconda Settimana della cucina italiana nel mondo.

Così Jimmy Ghione: “Il successo della campagna è merito di tutto il gruppo di supporters ma bisogna ringraziare Alfonso Pecoraro Scanio che ha preso veramente a cuore questa battaglia, trasmettendo a tutti noi la voglia di far conoscere ancora di più nel mondo l’arte del pizzaiuolo napoletano. La pizza napoletana è la vera pizza ed è giusto che si sappia al di fuori di Napoli e dell’Italia”.

Dall’inizio di novembre, mese dell’annunciata ultima staffetta mondiale, sono state raccolte oltre 200.000 sottoscrizioni, utili a tagliare il traguardo di 2 milioni. Tra queste, 100.000 dalla Coldiretti, 50.000 dall’associazione degli chef stellati Euro-Toques e altre 50.000 sono giunte dalla raccolta di adesioni sul web, attivata su Change.org e su pizzanelmondo.org, insieme a quella cartacea promossa dai partners della campagna #pizzaUnesco e dalla rete diplomatica della Farnesina, cui ha dato notevole impulso in occasione della IIa Settimana della cucina italiana nel mondo. Sempre più Paesi si sono stretti intorno alla campagna promossa da Pecoraro Scanio, tra cui la Svezia con l’adesione dello chef della Casa reale Stefano Catenacci. E ancora, alla tappa di questi giorni al “Mercato Mediterraneo” organizzato dalla Fiera di Roma, hanno aderito a #pizzaUnesco anche rappresentanti e professionisti dei Paesi mediterranei come l’Ambasciatore della Tunisia e l’amministratore delegato delle Fiere Internazionali di Salonicco e Atene.