Jimmy Ghione, l’Inviato di Striscia La Notizia, ci spiega in un’intervista il suo importante ruolo di testimionial nell’ambito della campagna #pizzaUnesco.

1) Quali motivazioni ti hanno spinto a indossare i panni di testimonial per #pizzaUnesco?

Principalmente perché trovo sia giusto salvaguardare l’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani, è una cultura tradizionale che vanta una storia importantissima e per questo va preservata a livello di patrimonio mondiale.

2) Tre motivi, se bastano, per spiegare il successo della petizione.

Uno, la volontà di tutelare una categoria eccelsa della cultura italiana. Due, l’obiettivo di mettere un timbro su un’arte che ci appartiene. Sappiamo benissimo che la pizza napoletana è il maggiore bersaglio di imitazioni nel mondo. Tre, è giusto che il mondo sappia che la pizza napoletana è la vera pizza. E poi ci sono altre motivazioni: la pizza è qualcosa che unisce, è il prodotto gastronomico che subito ti soddisfa nel momento che hai fame. Il successo popolare della petizione è merito di questo gruppo che si è dato da fare fin dal primo momento. Bisogna ringraziare Alfonso Pecoraro Scanio che ha preso veramente a cuore questa battaglia, trasmettendo a tutti noi la voglia di far conoscere ancora di più nel mondo quest’arte napoletana.

3) L’intera redazione di Striscia La Notizia è impegnata da anni nella lotta al falso made in Italy. Riconoscere finalmente quest’arte come Patrimonio Unesco cosa potrebbe significare?

Significherebbe salvaguardare uno dei fiori all’occhiello della nostra tradizione. All’estero ci si imbatte nelle imitazioni più imbarazzanti: insieme alla pizza, ci sono il Parmigiano falso, prosciutti improponibili, vini contraffatti. Essere i migliori, d’altronde, vuol dire anche essere imitati. Tuttavia i falsi prodotti made in Italy generano un giro d’affari mondiale di oltre 60 miliardi di euro. Sono passati ministri, tanti ne ho intervistati, tante le promesse.
La verità è che se vai all’estero ancora trovi una quantità indecifrabile di prodotti taroccati. Questo fa male ai nostri produttori e alle nostre imprese che lavorano seriamente ma che paradossalmente non riescono a vendere il vero prodotto italiano fatto a regola d’arte.

4) Quanto è grande il peso delle frodi alimentari sulla nostra economia e sulla nostra immagine?

I tarocchi italiani diffusi all’estero sono molti di più di quelli francesi, e anche la Francia ha numerose eccellenze. Questo cosa significa? Che probabilmente il governo francese è più forte di quello italiano nel tutelare i propri prodotti. Dobbiamo essere più attenti, potremmo risanare mezzo Paese con gli introiti persi a causa del falso made in Italy. I governi devono assolutamente stabilire accordi a livello europeo ed extra-europeo per fermare chi specula sul cibo. Questo vale tanto per l’Emmentaler svizzero quanto per il nostro Parmigiano. La conseguenza più grave è se i giovani si abituano a preferire i cibi falsi, a mangiare cioè il tarocco a spese del prodotto vero. Un pericolo che non è immediato ma che potrebbe avere serie ripercussioni sulle consuetudini alimentari delle nuove generazioni.

5) Dal tuo lavoro svolto per Striscia sono arrivati anche riconoscimenti.

Sì, la Coldiretti mi ha insignito del titolo di “Cavaliere dell’Agricoltura” (nel 2013, ndr.). Ma tutti noi di Striscia riceviamo lettere e telefonate da produttori e associazioni che ci ringraziano e ci invitano a non mollare. Siamo sensibili alle realtà di casa nostra che rendono il made in Italy unico e competitivo nel mondo.

6) La candidatura ufficiale dell’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani è solo il primo passo. Ora cosa si dovrà fare a livello di campagna mondiale?

Abbiamo vinto il primo round in Italia ma bisogna stare sul pezzo, come si dice in gergo. Alfonso Pecoraro Scanio sta tenendo alta l’attenzione intorno alla campagna mondiale. La pizza è conosciuta in ogni angolo del pianeta. Per Napoli e l’Italia sarebbe importantissimo. Se arriveremo alla vittoria mondiale, tutti noi lo speriamo, il mondo intero saprà almeno quali sono gli ingredienti base della vera pizza napoletana, come vuole la tradizionale arte dei pizzaiuoli napoletani!

(Tratto da #pizzaUnesco orgoglio italiano. Aracne edizioni 2015)